giovedì 12 marzo 2009

Piancastagnaio, si alla dismissione della pc2

Sembrerebbe giunto finalmente il momento per la dismissione della centrale pc2 a Piancastagnaio. L'annosa questione che si trascina ormai da anni sembra avviarsi ad una soluzione, che per inciso soddisfa a metà.

Se da un lato il via ai lavori porterà appunto alla suddetta dismissione nonché all'installazione di un abbattitore per le emissione di mercurio ed idrogeno solforato, ed alla costruzione della condotta interrata per il teleriscaldamento, dall'altro accetta i progetti per l'ampliamento (contestato da diverse associazioni) delle altre centrali.

Il problema relativo a tali centrali, contestate da associazioni di cittadini ed ambientaliste, è relativo all'inquinamento ed impoverimento delle falde acquifere della zona. In proposito sono stati condotti diversi studi, molti anche dalla regione ed altri soggetti istituzionali. Un'ultimo studio, commisionato dalla regione Toscana all'università di Siena ha prodotto risultati non definitivi e fortemente contestati, non solo dalle associazioni, ma anche da studi precedenti di altri esperti e, addirittura, da ricerche della stessa Enel e di tecnici della regione.


Si insinua il sospetto che interessi economici, soprattutto in un periodo di generale crisi della zona di Piancastagnaio, possano portare all'accettazione di progetti di ampliamento senza le dovute cautele. E' vero che bisogna ancora aspettare i risultate delle VIA, ma sappiamo bene (e le notizie degli ultimi giorni, nonché la prassi italiana costante ce lo confermano) che questo è uno strumento ancora molto debole e facilmente aggirabile se non ci sono controlli serrati da parte degli organi competenti.

Insomma, non vorremmo che il via alla dismissione fosse il primo passo di un do ut des, che ha come contropartita l'ampliamento, ai danni dell'ambiente e dei cittadini, dei restanti impianti, fortemente voluti da Enel tramite Green Power.


per approfondire:

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