Ieri è stato inaugurato a Firenze, in piazza S. Maria Novella, il sistema interrato di raccolta dei rifiuti. In cosa consiste: sostanzialmente il modello fiorentino, consta in un bocchettone esterno collegato ad un vano raccoglitore (il cassonetto vero e proprio) dotato di compattatore per diminuire il volume occupato dai rifiuti, in modo da posticiparne la raccolta.
E’ una soluzione che porta l’unico vantaggio di non avere i cassonetti a livello stradale e quindi di non essere a vista, ed è per questo che la scelta è caduta proprio per il centro storico. L’impianto fa parte delle misure anti-degrado che l’amministrazione comunale ha posto in atto per ridonare un minimo di decoro alla nostra città.
Noi di Fare Verde ci sentiamo di fare una chiosa al governo della città in quanto lo stesso risultato anti-degrado lo si poteva ottenere, e con risultati migliori, organizzando un sistema di raccolta differenziata “spinta”, porta a porta. L’uso della tecnologia non è sempre sinonimo di avanguardia ed efficienza. Tra l’altro, nell’impostazione seguita a Firenze, l’uso dei cassonetti interrati, posticipa ancora l’avvio della raccolta differenziata nell’aria del centro storico visto tra l'altro che i cassonetti sono previsti solo per l’indifferenziata, plastica e vetro.
Per una città come la nostra, che non brilla certo per la gestione dei rifiuti, il centro storico poteva essere una vera occasione, perché se è vero che le vie del centro, date le dimensioni, difficilmente possono ospitare cassonetti o isole ecologiche, è anche vero che si presta benissimo ad organizzare appunto, il sistema della raccolta differenziata porta a porta. C’è da sottolineare, tra l’altro, che non sarebbe una novità l’introduzione di tale metodo, dato che la raccolta della carta (in castrum ed extra castrum) e dell’indifferenziata (solo in castrum) viene effettuata “porta a porta”. Vale poi la pena ricordare, visto il periodo, che la raccolta differenziata spinta, crea molti più posti di lavoro se messa a confronto al sistema seguito fino ad ora cassonetti-inceneritore/discarica.
Inoltre anche il costo di tale sistema non è affatto risibile, oltre 240.000 per singola isola! Se si completasse il progetto, che prevede l’installazione in 9 piazze, si superebbero i 2 milioni di Euro!
Ci chiediamo a cosa serva spendere centinaia 2 milioni di euro dei contribuenti (perché Quadrifoglio è pagata dai contribuenti) per interrare dei cassonetti, quando alle porte di Firenze si è finalmente deciso di avviare un progetto di raccolta differenziata “porta a porta”. Insomma, sarebbe bastato partire dal centro, anziché da Peretola, per risparmiare (per ora) 244.200 euro. Visto che a Peretola non c’è alcuna difficoltà a posizionare i normali cassonetti.
Fa anche un po’ specie il fatto che ad una settantina di km da Firenze ci sia uno dei comuni con il più alto tasso di raccolta differenziata e che si avvicina sempre più allo scenario “rifiuti zero”. Certo le differenze tra Firenze e Capannori sono molte, non fosse altro per la differenza di abitanti e per il continuo afflusso turistico che contraddistingue la prima. Ma certo è un esempio che mostra come il sistema di gestione rifiuti fiorentino abbia ampi margini di miglioramento. Poi, se paragonare Firenze a Capannori è difficile, un miglior grado di approssimazione lo possiamo trovare se consideriamo solo il centro storico della prima.
L’appello di Fare Verde, visto anche che ci avviciniamo alla campagna elettorale, è che i candidati sindaco prendano in seria considerazione la possibilità di rivoluzionare il sistema di gestione dei rifiuti, dando una spinta alla raccolta differenziata, introducendo il “porta a porta” in tutta l’area metropolitana. Renzi tra i suoi “100 punti” ha proprio l’implementazione del sistema dell’interramento, ci auguriamo che ci ripensi.
Non è più possibile nascondere la testa (e la spazzatura) sotto terra, e sperperare i soldi dei contribuenti. La via è stata indicata dall’Europa con leggi precise che l’Italia ha recepito e che deve seguire. Non possiamo essere gli ultimi ad imboccare una strada dettata dal buon senso.
E’ una soluzione che porta l’unico vantaggio di non avere i cassonetti a livello stradale e quindi di non essere a vista, ed è per questo che la scelta è caduta proprio per il centro storico. L’impianto fa parte delle misure anti-degrado che l’amministrazione comunale ha posto in atto per ridonare un minimo di decoro alla nostra città.
Noi di Fare Verde ci sentiamo di fare una chiosa al governo della città in quanto lo stesso risultato anti-degrado lo si poteva ottenere, e con risultati migliori, organizzando un sistema di raccolta differenziata “spinta”, porta a porta. L’uso della tecnologia non è sempre sinonimo di avanguardia ed efficienza. Tra l’altro, nell’impostazione seguita a Firenze, l’uso dei cassonetti interrati, posticipa ancora l’avvio della raccolta differenziata nell’aria del centro storico visto tra l'altro che i cassonetti sono previsti solo per l’indifferenziata, plastica e vetro.
Per una città come la nostra, che non brilla certo per la gestione dei rifiuti, il centro storico poteva essere una vera occasione, perché se è vero che le vie del centro, date le dimensioni, difficilmente possono ospitare cassonetti o isole ecologiche, è anche vero che si presta benissimo ad organizzare appunto, il sistema della raccolta differenziata porta a porta. C’è da sottolineare, tra l’altro, che non sarebbe una novità l’introduzione di tale metodo, dato che la raccolta della carta (in castrum ed extra castrum) e dell’indifferenziata (solo in castrum) viene effettuata “porta a porta”. Vale poi la pena ricordare, visto il periodo, che la raccolta differenziata spinta, crea molti più posti di lavoro se messa a confronto al sistema seguito fino ad ora cassonetti-inceneritore/discarica.
Inoltre anche il costo di tale sistema non è affatto risibile, oltre 240.000 per singola isola! Se si completasse il progetto, che prevede l’installazione in 9 piazze, si superebbero i 2 milioni di Euro!
Ci chiediamo a cosa serva spendere centinaia 2 milioni di euro dei contribuenti (perché Quadrifoglio è pagata dai contribuenti) per interrare dei cassonetti, quando alle porte di Firenze si è finalmente deciso di avviare un progetto di raccolta differenziata “porta a porta”. Insomma, sarebbe bastato partire dal centro, anziché da Peretola, per risparmiare (per ora) 244.200 euro. Visto che a Peretola non c’è alcuna difficoltà a posizionare i normali cassonetti.
Fa anche un po’ specie il fatto che ad una settantina di km da Firenze ci sia uno dei comuni con il più alto tasso di raccolta differenziata e che si avvicina sempre più allo scenario “rifiuti zero”. Certo le differenze tra Firenze e Capannori sono molte, non fosse altro per la differenza di abitanti e per il continuo afflusso turistico che contraddistingue la prima. Ma certo è un esempio che mostra come il sistema di gestione rifiuti fiorentino abbia ampi margini di miglioramento. Poi, se paragonare Firenze a Capannori è difficile, un miglior grado di approssimazione lo possiamo trovare se consideriamo solo il centro storico della prima.
L’appello di Fare Verde, visto anche che ci avviciniamo alla campagna elettorale, è che i candidati sindaco prendano in seria considerazione la possibilità di rivoluzionare il sistema di gestione dei rifiuti, dando una spinta alla raccolta differenziata, introducendo il “porta a porta” in tutta l’area metropolitana. Renzi tra i suoi “100 punti” ha proprio l’implementazione del sistema dell’interramento, ci auguriamo che ci ripensi.
Non è più possibile nascondere la testa (e la spazzatura) sotto terra, e sperperare i soldi dei contribuenti. La via è stata indicata dall’Europa con leggi precise che l’Italia ha recepito e che deve seguire. Non possiamo essere gli ultimi ad imboccare una strada dettata dal buon senso.
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