giovedì 26 marzo 2009

Le metastasi del sistema

Fare Verde non può che sottoscrivere la risposta dell’ANM Firenze, che rispedisce al mittente le critiche ricevute in merito alla vicenda della TAV nel Mugello.

Il Presidente del Consiglio, durante il viaggio inaugurale a bordo di Freccia Rossa nel tratto Firenze-Bologna, aveva definito la magistratura fiorentina una “metastasi” del nostro sistema civile. Il riferimento alle indagini che hanno portato alla condanna di Cavet (controllata di Impregilo) ad un risarcimento di 150 milioni di euro per danni ambientali perpetrati durante i lavori per la Tav Bologna-Firenze nel tratto del Mugello. Il Premier ha aggiunto che in questo modo si impedisce alle imprese di cimentarsi nelle grandi opere, frenando in tal modo lo sviluppo.

Forse il Presidente non sa che nelle gare d’appalto (anche quelle delle grandi opere) è insito il rispetto delle normative vigenti, anche quelle in materia di ambiente. E nel caso di Cavet non si tratta di meri illeciti amministrativi, ma di vere e proprie sanzioni penali.

Ricordiamo inoltre che le normative in materia di ambiente sono per lo più adeguamenti alle direttive europee in materia, alle quali non è possibile derogare in maniera peggiorativa pena sanzioni da parte degli organi competenti.

In definitiva la legge italiana e le normative europee in materia di ambiente, non crediamo possano essere definite un “Moloch” in mano a santoni togati.

Seguendo tale ragionamento siamo ancora più preoccupati dei possibili effetti del piano casa varato dal Governo: se di fatto questo già si presta ad abusi, l’idea che eventuali illeciti non possano (o meglio non debbano) essere perseguiti, per evitare di “frenare lo sviluppo”, apre le porte ad un nuova stagione di condoni a cui il nostro paese è ormai tristemente abituato.

martedì 17 marzo 2009

“DECRESCITA E...” BIOEDILIZIA E RISPARMIO ENERGETICO

“DECRESCITA E...”
BIOEDILIZIA E RISPARMIO ENERGETICO

Giovedì 19 marzo
ore 21.00

Relatore
Elena Ciappi
Architetto e membro dell'Istituto Nazionale di Bioedilizia

Il tema della SOSTENIBILITA' è attualmente così dominante che spesso anche le persone più attente si trovano sconcertate dalla quantità di informazioni che i mezzi di comunicazione continuano a proporre e diventa difficile rispondere anche alla semplice domanda: “che cosa si può fare in concreto per migliorare la propria abitazione?”

Per un progetto di cambiamento proprio dello STILE DI VITA in vista di più ampi cambiamenti che la contemporaneità ci spinge ad affrontare, diventa necessario partire da DIMENSIONI PRATICABILI quali la persona, l'abitazione, il contesto abituale, e attraverso una riflessione attenta sul quotidiano, arrivare a vedere la CASA come il luogo delle scelte consapevoli, la PERSONA come soggetto attivo di comportamenti e risposte orientate al contenimento degli sprechi e dei consumi di ENERGIA, della produzione dei RIFIUTI, in altre parole a comprendere in modo realistico ciò che implica il concetto di ECOSOSTENIBILTA' in vista della conservazione della QUALITA' di VITA propria e delle future generazioni

In termini semplificati e accessibili, integrando una serie di competenze specifiche derivate dalla BIOARCHITETTURA, dai saperi tradizionali come dalle più recenti acquisizioni scientifiche e tecniche, si cercherà di offrire alcune indicazioni pratiche, non prive di intento critico nei confronti delle pressioni sempre più forti che una certa politica e il mercato stanno attuando, e da cui non conviene aspettarsi delle soluzioni.
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L'incontro si terrà presso il Circolo Andreoni, Via D'Orso 8, zona Coverciano, alle ore 21.


giovedì 12 marzo 2009

Piancastagnaio, si alla dismissione della pc2

Sembrerebbe giunto finalmente il momento per la dismissione della centrale pc2 a Piancastagnaio. L'annosa questione che si trascina ormai da anni sembra avviarsi ad una soluzione, che per inciso soddisfa a metà.

Se da un lato il via ai lavori porterà appunto alla suddetta dismissione nonché all'installazione di un abbattitore per le emissione di mercurio ed idrogeno solforato, ed alla costruzione della condotta interrata per il teleriscaldamento, dall'altro accetta i progetti per l'ampliamento (contestato da diverse associazioni) delle altre centrali.

Il problema relativo a tali centrali, contestate da associazioni di cittadini ed ambientaliste, è relativo all'inquinamento ed impoverimento delle falde acquifere della zona. In proposito sono stati condotti diversi studi, molti anche dalla regione ed altri soggetti istituzionali. Un'ultimo studio, commisionato dalla regione Toscana all'università di Siena ha prodotto risultati non definitivi e fortemente contestati, non solo dalle associazioni, ma anche da studi precedenti di altri esperti e, addirittura, da ricerche della stessa Enel e di tecnici della regione.


Si insinua il sospetto che interessi economici, soprattutto in un periodo di generale crisi della zona di Piancastagnaio, possano portare all'accettazione di progetti di ampliamento senza le dovute cautele. E' vero che bisogna ancora aspettare i risultate delle VIA, ma sappiamo bene (e le notizie degli ultimi giorni, nonché la prassi italiana costante ce lo confermano) che questo è uno strumento ancora molto debole e facilmente aggirabile se non ci sono controlli serrati da parte degli organi competenti.

Insomma, non vorremmo che il via alla dismissione fosse il primo passo di un do ut des, che ha come contropartita l'ampliamento, ai danni dell'ambiente e dei cittadini, dei restanti impianti, fortemente voluti da Enel tramite Green Power.


per approfondire:

mercoledì 11 marzo 2009

TAV Firenze - oltre 20 alberi tagliati

A pochi giorni dalla sentenza di condanna della Cavet per i danni causati durante la realizzazione della linea TAV Firenze-Bologna, ecco che il progetto continua fare danni.

Sono stati abbattuti infatti circa una ventina di alberi (Platani per lo più) che costeggivano la riva del Mugnone, zona interessata dai lavori per via di un sottroattraversamento della linea ferroviaria.
Questo è solo l'inizio dei danni preventivati che l'assurdo progetto della Tav porterà a Firenze. Se nonostanta la VIA e la VAS nel mugello è stato possibile arrecare danni all'ambiente per 750 milioni di euro non osiamo immaginare cosa possa accadere lungo le rive del torrente fiorentino. Ci auguriamo, se non un auspicabile ripensamento dell'intero progetto, quantomeno un controllo certo ed assiduo

Speriamo che non vi siano, inoltre, ulteriori abbattimenti di piante che oltre a contribuire al decoro urbano sono anche un piccolo polmone per una città che ha spesso visto superati i limiti di sostanze inquinanti presenti nell'aria.


E' inoltre da registrare che dall'inizio dei lavori fino ad oggi, il modus operandi dell'amministrazione non è mai cambiato: lasciare inascoltate tutte le richieste di cittadini ed associazioni e tirare dritto per la propria strada senza possibilità di appello. Speriamo che prima o poi qualcuno si degni di ascoltare chi poi è chiamato a votarli.


per approfondire:
(clicca sulle foto per ingrandire)

mercoledì 4 marzo 2009

Tav Mugello: concluso il primo grado

Da 3 mesi a 5 anni le condanne e 150 milioni di euro di risarcimento per il danno ambientale.

Sentenza insoddisfacente quella emessa ieri contro la Cavet a termine del processo per la Tav nel Mugello. Se da un lato è importante l’aver comminato sanzioni penali (che, per inciso qualora confermate in appello sarebbero per lo più condonate e quindi prive di effetti) a dimostrazione della gravità del danno arrecato, del tutto insufficienti sono le sanzioni. 150 milioni a fronte dei 750 richiesti dal Pubblico Ministero.
Questo perché i vertici Cavet sono stati riconosciuti colpevoli solo per lo smaltimento abusivo dei rifiuti del cantiere e non anche della distruzione o nel migliore dei casi dell’impoverimento del patrimonio idrico della zona interessata dai lavori.
I giudici hanno parlato di danni causati da imperizia o negligenza e non essendo previsto il reato di danneggiamento colposo non è possibile emettere condanna per tali fatti. Ancora aperto resta poi il filone relativo al furto d’acqua, per i quali i giudici hanno sollevato una questione di costituzionalità sulla quale dovrà pronunciarsi la Suprema Corte. Inoltre, come già annunciato, non solo la Cavet ricorrerà in appello (e gli avvocati difensori sono speranzosi di vedere i propri clienti prosciolti da ogni accusa), ma chiederanno anche la sospensione del pagamento in attesa del secondo grado di giudizio.Altra parentesi buia è la prescrizione di diversi reati durante il processo durato 5 anni (nemmeno troppi visti i tempi della giustizia italiana).

Il capitolo Tav tuttavia non è ancora chiuso, visto che i lavori prevedono nuovi scavi nella zona di Firenze con il progetto di un tunnel proprio sotto il letto del Mugnone. Si spera che almeno questa volta i controlli siano più efficaci e serrati. Anche se il vero augurio è quello che si possa arrivare ad un ripensamento dell’intero progetto con l’abbandono della linea sotterranea esclusiva per una linea di superficie promiscua.

All’uomo della strada però resta ancora una domanda: com’è possibile che accadano danni di tali dimensioni nonostante strumenti come la VIA e la VAS. Purtroppo la Valutazione di Impatto Ambientale nasce già come uno strumento depotenziato, perché anziché servire a valutare la fattibilità o meno di un progetto, prende in considerazione solo gli eventuali correttivi per l’approvazione dello stesso. Insomma una volta arrivati al VIA non è praticamente più possibile dire di no al progetto.

Altro punto da chiarire è perché le associazioni ed i cittadini in genere, restino sempre ai margini dei processi decisionali per opere di forte impatto sul territorio e sulle comunità circostanti? Una classe politica che fa della partecipazione diffusa una bandiera, dovrebbe quantomeno tradurla nei fatti.

Come ultima cosa speriamo che (qualora la richiesta di sospensione del pagamento non fosse accettata) i soggetti destinatari dei 150 milioni (ministero, regione, provincia ecc) utilizzino quei soldi per progetti di recupero delle zone interessate dal danno ambientale ed a sostegno delle comunità colpite.

Per il resto, restiamo in attesa dei prossimi sviluppi.
per approfondire:

lunedì 2 marzo 2009

il denaro "Sterco del demonio"


Titolo: il denaro "Sterco del demonio"

Autore: Massimo Fini
Quarta di copertina: Cos'è il denaro? Quando e perché è nato? Il denaro è una logica affascinante ma tremendamente insidiosa che ha finito per soggiogarci e determinare gli stili, i ritmi, la modalità e gli scopi della nostra vita, disegnando prospettive inquietanti.
Se dal punto di vista individuale il denaro è un credito, preso globalmente è un debito sempre più colossale che stiamo accumulando col futuro.
E' una scommessa continua su se stessa, cioè sul vuoto. Fino a quando potrà continuare il gioco?
Il libro di Massimo Fini è da un lato una storia del denaro rigorosamente documentata, dall'altro è un attacco radicale alla società contemporanea cui il denaro, col suo abnorme sviluppo, è insieme metafora e concretissimo strumento.

Secondo noi: Non è un libro che parli di ambiente o di ecologia, almeno non direttamente. Tuttavia è una riflessione importante sul nostro mondo moderno per diversi motivi. Primo fra tutti è la preveggenza di tale libro nel parlare già nel 2000 (prima edizione) di cose di cui negli anni ci siamo resi più conto, fino ad arrivare ad oggi, alle soglie di una crisi dagli effetti ancora poco immaginabili.

E poi perché affronta un tema che domina la nostra vita e che nei secoli ha cambiato il nostro approccio con la terra, che da fonte di sussistenza è diventata fonte di guadagno, stravolgendo in questo modo anche la nostra sensibilità ambientale. Se difatti prima del denaro la terra (ed il sudore) erano l'unico modo per sopravvivere, oggi non è altro che uno strumento per la speculazione di alcuni. Gli stessi che pur di guadagnare l'avvelenano con concimi chimici, la utilizzano per sotterarci rifiuti e scorie e via dicendo. I contadini conoscevano bene l'importanza della terra. Inquinare un terrena, voleva dire inquinarne i prodotti e di conseguenza chi di quei prodotti si nutriva.

Insomma, in un ottica di decrescita, benché solo lontanamente ne parli, questo è un libro sulla nostra vita, sull'ambiente e sulla società e su come tutte queste cose siano state inquinate dal denaro.