Fare Verde non può che sottoscrivere la risposta dell’ANM Firenze, che rispedisce al mittente le critiche ricevute in merito alla vicenda della TAV nel Mugello.
Il Presidente del Consiglio, durante il viaggio inaugurale a bordo di Freccia Rossa nel tratto Firenze-Bologna, aveva definito la magistratura fiorentina una “metastasi” del nostro sistema civile. Il riferimento alle indagini che hanno portato alla condanna di Cavet (controllata di Impregilo) ad un risarcimento di 150 milioni di euro per danni ambientali perpetrati durante i lavori per la Tav Bologna-Firenze nel tratto del Mugello. Il Premier ha aggiunto che in questo modo si impedisce alle imprese di cimentarsi nelle grandi opere, frenando in tal modo lo sviluppo.
Forse il Presidente non sa che nelle gare d’appalto (anche quelle delle grandi opere) è insito il rispetto delle normative vigenti, anche quelle in materia di ambiente. E nel caso di Cavet non si tratta di meri illeciti amministrativi, ma di vere e proprie sanzioni penali.
Ricordiamo inoltre che le normative in materia di ambiente sono per lo più adeguamenti alle direttive europee in materia, alle quali non è possibile derogare in maniera peggiorativa pena sanzioni da parte degli organi competenti.
In definitiva la legge italiana e le normative europee in materia di ambiente, non crediamo possano essere definite un “Moloch” in mano a santoni togati.
Seguendo tale ragionamento siamo ancora più preoccupati dei possibili effetti del piano casa varato dal Governo: se di fatto questo già si presta ad abusi, l’idea che eventuali illeciti non possano (o meglio non debbano) essere perseguiti, per evitare di “frenare lo sviluppo”, apre le porte ad un nuova stagione di condoni a cui il nostro paese è ormai tristemente abituato.
Il Presidente del Consiglio, durante il viaggio inaugurale a bordo di Freccia Rossa nel tratto Firenze-Bologna, aveva definito la magistratura fiorentina una “metastasi” del nostro sistema civile. Il riferimento alle indagini che hanno portato alla condanna di Cavet (controllata di Impregilo) ad un risarcimento di 150 milioni di euro per danni ambientali perpetrati durante i lavori per la Tav Bologna-Firenze nel tratto del Mugello. Il Premier ha aggiunto che in questo modo si impedisce alle imprese di cimentarsi nelle grandi opere, frenando in tal modo lo sviluppo.
Forse il Presidente non sa che nelle gare d’appalto (anche quelle delle grandi opere) è insito il rispetto delle normative vigenti, anche quelle in materia di ambiente. E nel caso di Cavet non si tratta di meri illeciti amministrativi, ma di vere e proprie sanzioni penali.
Ricordiamo inoltre che le normative in materia di ambiente sono per lo più adeguamenti alle direttive europee in materia, alle quali non è possibile derogare in maniera peggiorativa pena sanzioni da parte degli organi competenti.
In definitiva la legge italiana e le normative europee in materia di ambiente, non crediamo possano essere definite un “Moloch” in mano a santoni togati.
Seguendo tale ragionamento siamo ancora più preoccupati dei possibili effetti del piano casa varato dal Governo: se di fatto questo già si presta ad abusi, l’idea che eventuali illeciti non possano (o meglio non debbano) essere perseguiti, per evitare di “frenare lo sviluppo”, apre le porte ad un nuova stagione di condoni a cui il nostro paese è ormai tristemente abituato.